Vincenzo Cimatti (1879-1965)

Vincenzo Cimatti nacque a Faenza il 15 luglio 1879 da Giacomo e Rosa Pasi, ultimo di sei figli. Dei tre fratelli superstiti, la sorella, suor M. Raffaella della Congregazione delle Suore Ospedaliere della Misericordia, è beata; Luigi, salesiano coadiutore e missionario in America Latina, è morto in concetto di santità, e lui, Vincenzo, è venerabile.

A 3 anni è già orfano di padre. È portato dalla mamma nella chiesa dei Serviti dove predica don Bosco: “Vincenzino, guarda, guarda don Bosco!”. Per tutta la vita ricordò il volto buono del vecchio prete. A 17 anni diventa salesiano con professione perpetua e viene mandato a Torino-Valsalice, dove insegna e accumula titoli di studio: diploma di composizione presso il Conservatorio di Parma, laurea in agraria, in filosofia e pedagogia alla Regia Università di Torino.

Giovane prete a Valsalice

A 24 anni viene ordinato sacerdote. Per 20 anni è insegnante e compositore brillantissimo nel collegio di Valsalice dove fu anche Preside della scuola Magistrale. Le sue operette venivano eseguite ampiamente nelle scuole e oratori salesiani. Viene chiamato Maestro da generazioni di chierici. Intanto chiedeva al Rettor Maggiore con tanta insistenza: “Mi trovi un posto nella missione più povera, più faticosa, più abbandonata. Nelle comodità io non mi ci trovo”.

A 46 anni inviato a Giappone a fondare l’opera salesiana

A 46 anni fu accontentato! Don Rinaldi lo mandò come capogruppo a fondare l’opera salesiana in Giappone. Vi lavorerà 40 anni. Conquistò il cuore dei giapponesi con la sua bontà impegnandosi come don Bosco nell’apostolato della stampa e della musica. Sono circa 2000 i concerti da lui tenuti in Giappone, nella Manciuria, Corea del Nord e del Sud. Fondò l’Editrice Don Bosco che produsse le traduzioni di molte opere tra cui la vita di Domenico Savio. In occasione del 2600° Anniversario della Fondazione dell’Impero Giapponese, fu invitato a comporre una suonata da trasmettere per radio. Il giornale più autorevole del Giappone, la giudicò “più giapponese di quelle giapponesi”.

Superiore della Visatatoria, Prefetto Apostolico

Direttore della prima Casa salesiana a Miyazaki, diventerà, tre anni più tardi, il Superiore della nascente Visitatoria. Viaggiò molto per incoraggiare continuamente i primi salesiani in Giappone, aprendo opere soprattutto per i ragazzi orfani ed emarginati. Nel 1935 fu nominato Prefetto Apostolico fino al 1940. Dopo i difficili anni della guerra, pieni di innumerevoli sacrifici, fondò a Tokyo la “Città dei Ragazzi”, che con scuole elementari, medie e professionali ospitò in breve 260 orfani.

La sua salma a Chofu

Nel 1949 finì come Ispettore, a 70 anni, e nel 1952 continuò il suo lavoro come Direttore dello Studentato filosofico e teologico di Chofu per altri dieci anni. Qui morì, come un patriarca, il 6 ottobre 1965. Ricevette diversi riconoscimenti dalle autorità italiane e giapponesi. La sua salma – riesumata nel 1977 e trovata perfettamente intatta – ora riposa nella cripta di Chofu.