ADMA

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LA STORIA

La Madonna vestita da pastorella indica in un sogno a Giovannino Bosco di 9 anni i destinatari e i modi della sua futura missione (MB 1, 123 ss.). Nel sogno del 1884 gli fa vedere gli “agnelli” che lo seguono fino alla meta del lungo e faticoso viaggio: un cortile, dei portici, una chiesa, molti ‘agnelli’ cangiarsi in pastorelli’, ‘i destinatari’…, ed infine una seconda e stupenda ed alta chiesa con all’interno una grande fascia bianca con la scritta:“qui la mia casa, di qui la mia”. Alle domande di Don Bosco la pastorella risponde: “comprenderai…quando vedrai“ (MB 2,243). Sempre in sogno nel 1845 don bosco vede una grande pianura, tanti giovani, una piccola chiesa, un po’ di cortile, “una chiesa assai più grande con una casa accanto…poi la pastorella avanza un piede sul terreno e dice: “in questo luogo ove subirono il martirio avventore, solutore e ottavio io voglio che dio sia onorato in modo specialissimo“.

Il 5 aprile 1846 Don Bosco riconosce la casetta più volte vista in sogno…e capisce (MB 2,425). Da quel giorno e specialmente dai primi scavi a fine autunno del 1863 al 9 giugno del 1868, giorno della consacrazione del Santuario di Maria Ausiliatrice, la scelta definitiva del nome è del 1862, Don Bosco vede realizzati i sogni, ha costruito la casa dell’Ausiliatrice. Partiranno i ‘pastorelli’, arriveranno i pellegrini numerosissimi… ed ad essi Don Bosco affida l’impegno di diffondere la gloria e la devozione dell’Ausiliatrice, in tutto il mondo unendoli mediante l’Associazione di Maria Ausiliatrice (Don Rua nel Processo diocesano di beatificazione di Don Bosco, 23 giugno 1909). Don Bosco ottiene l’erezione canonica dell’Associazione dal vescovo di Torino, Mons. Alessandro Riccardi il 18 aprile1869.

Il Papa Pio IX il 5 aprile la eleva ad Arciconfraternita con facoltà di aggregare le Associazioni dello stesso nome e regolamento nell’Arcidiocesi di Torino, ed il 2 marzo 1877 la facoltà è estesa a tutte le diocesi del Piemonte.

Nel 1876 Don Bosco aveva fondato la “Pia Unione dei Cooperatori” affidando loro un impegno più forte nella spiritualità e missione salesiane, ma ha continuato ad estendere l’Associazione di Maria Ausiliatrice tra la gente semplice. Don Rua il 25 giugno 1889 ottiene da Leone XIII la facoltà di erigere e aggregare tutte le Associazioni delle chiese salesiane nel mondo e nel 1894 anche quelle delle case salesiane.

Nel 1896 la facoltà di aggregare è estesa alle chiese di tutto il mondo. Dietro richiesta di Madre Caterina Daghero, Superiore FMA, la Congregazione dei Religiosi del Vaticano il 31 luglio 1913 autorizza il Rettor Maggiore SDB in perpetuo ad erigere, aggregare e nominare il Direttore delle Associazioni che sarebbero sorte nelle opere FMA di tutto il mondo. Don Paolo Albera, Rettor Maggiore, nel 1914 ottiene la dispensa dalle distanze regolamentari richieste per l’erezione delle singole Associazioni (Archivio Congregazione Salesiana, 55-XXXIV-XXXVIII, 55-XXXIX, 55-XL). L’ADMA ha ormai un’indiscussa autonomia e precisa fisionomia.

Il 5 luglio 1989 il Rettor Maggior Don Egidio Viganò con il Consiglio Generale riconosce l’appartenenza dell’ ADMA alla Famiglia Salesiana: “Non espressione di semplice entusiasmo e di facile accondiscendenza. È invece un dato che viene dalle origini e che arricchisce la nostra Famiglia, mette in rilievo la straordinaria importanza del Santuario di Torino-Valdocco; è frutto del fecondo anno di grazia che fu il centenario dell’88” (Lettere di Don Egidio Viganò agli Associati e al Rettore del Santuario di M.A.). L’ADMA ha il grande e ambito privilegio di essere storicamente il Secondo gruppo della Famiglia Salesiana fondato da San Giovanni Bosco con relativo Regolamento scritto da lui stesso.

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REGOLAMENTO DELL’ASSOCIAZIONE

Mosso dallo Spirito Santo e rispondendo alle urgenze e ai segni dei tempi, Don Bosco diede vita a varie forze apostoliche e ad un vasto movimento di persone, che in diversi modi operano a favore dei giovani e dei ceti popolari. L’Associazione di Maria Ausiliatrice fu fondata come strumento privilegiato per “promuovere la venerazione al SS. Sacramento e a Maria aiuto dei cristiani. Venne canonicamente eretta nel Santuario di Maria Ausiliatrice di Torino, il 18 aprile 1869, e fu “da lui considerata quasi parte integrante della Società Salesiana”. Con breve del 5 aprile 1870, Pio IX la eresse in Arciconfraternita, con diritto di aggregare a sè le Associazioni sorte in ogni parte del mondo, con lo stesso nome e le stesse finalità. Finalmente il 24 luglio 1989, “il Rettore Maggiore con il suo Consiglio riconobbe ufficialmente l’appartenenza dell’Associazione di Maria Ausiliatrice alla Famiglia Salesiana”.

NATURA E FINI DELL’ASSOCIAZIONE

L’Associazione di Maria Ausiliatrice è un luogo di incontro per i fedeli che aderiscono alle sue tipiche attività. Offre un itinerario di santificazione e di apostolato, secondo il carisma di Don Bosco. Valorizza, in maniera speciale, il culto a Gesù Sacramentato e la devozione a Maria Ausiliatrice, in tutte le forme, pubbliche e private, approvate dalla Chiesa. E’ nella Chiesa un’ Associazione pubblica di fedeli, che aderiscono alla sua ispirazione e alle sue tipiche iniziative. Opera, perciò, in fedeltà ai Pastori della Chiesa e in collaborazione con gli altri gruppi ecclesiali, specialmente della Famiglia salesiana. Gode di personalità giuridica, a norma del diritto della Chiesa. Secondo la legislazione vigente nei singoli Stati, può conseguire un riconoscimento giuridico civile, ma non aderisce a partiti politici, né a gruppi che perseguono scopi di lucro.

SCOPO PRINCIPALE

  • Promuovere la venerazione del SS. Sacramento e la devozione a Maria Ausiliatrice dei Cristiani: titolo che sembra tornare di vivo gradimento all’Augusta Regina del cielo”. (Supplica di Don Bosco all’Arcivescovo di Torino, in ‘Associazione dei Divoti di Maria Ausiliatrice’, San Benigno Can. 1890, pag. 33).
  • Don Bosco diede vita all’Associazione di Maria Ausiliatrice coinvolgendola, con impegni accessibili alla maggioranza della gente semplice, nella spiritualità e nella missione della Congregazione Salesiana”. (Capitolo Generale 24 SDB: Salesiani e laici…, 1990, n.80, pag. 81).
  • Offre un itinerario di santificazione e di apostolato secondo il carisma di Don Bosco” (Memorie Biografiche 7,334 e Reg. 2).

IMPEGNO PERSONALE DEGLI ASSOCIATI

Nel Regolamento si ricordano i seguenti impegni:

  • valorizzare, con la Chiesa, la partecipazione alla vita liturgica, soprattutto ai Sacramenti dell`Eucaristia e Riconciliazione;
  • vivere e diffondere la devozione a Maria Ausiliatrice secondo lo spirito di Don Bosco, seguendo il rinnovamento della Famiglia Salesiana;
  • rinnovare le pratiche di pietà popolare, come il 24 del mese, il rosario, la benedizione, le novene e la festa di Maria Ausiliatrice;
  • imitare Maria curando un ambiente cristiano di accoglienza per i giovani più poveri;
  • vivere ogni giorno con spirito evangelico, soprattutto ringraziando Dio, e con la fedeltà a Lui anche nell`ora della difficoltà e della croce, come Maria.
  • collaborare con i Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice, in particolare modo nel Movimento Giovanile Salesiano (MGS);
  • promuovere incontri di catechesi e di preghiera tra le famiglie che vivono in una stessa zona, moltiplicando le così chiamate `cappelle domiciliari`, che servono per aggregare la gente e sostenere la fede del popolo semplice;
  • sostenere la formazione di associazioni mariane anche tra i giovani.

SPIRITUALITÀ DELL`ADMA

Seguendo gli insegnamenti di Don Bosco, l`Associazione ADMA offre, a quanti partecipano alle su attività ed iniziative, una spiritualità totalmente evangelica. Si può caratterizzare con le espressioni:

  • spiritualità cristocentrica;
  • spiritualità ecclesiale;
  • spiritualità mariana;
  • spiritualità salesiana.