Teresa Valsè Pantellini (1878-1907)

Teresa Valsé Pantellini nasce a Milano il 10 ottobre 1878 da una famiglia agiata. Il padre Giuseppe Valsé, grande cristiano e grande lavoratore, è padrone di diversi alberghi in Egitto, dove Teresa trascorre i primi anni della sua vita. Educa la figlia ad amare i poveri e ad aiutarli sempre.

Si trasferiscono prima a Milano, poi a Firenze. A 12 anni muore il padre. Teresa matura un più profondo spirito di preghiera. Riceve un’accurata istruzione letteraria e artistica, e coltiva le virtù umane sotto la guida dolce ma esigente della mamma. Nel giorno della prima Comunione avverte la chiamata allo stato religioso e si offre al Signore con profonda gioia.

Bussa all’Istituto delle FMA

La madre trasferisce la famiglia a Roma per favorire gli studi universitari del fratello Italo. Teresa entra nel Collegio delle Dame del Sacro Cuore e si impegna nelle Conferenze di San Vincenzo. Lusso, agiatezze e divertimenti non le mancano, ma vive un costante spirito di lieta mortificazione nascosta. Suo direttore spirituale è il Servo di Dio monsignor Radini Tedeschi, futuro vescovo di Bergamo, che si sceglierà come segretario don Angelo Roncalli. Incoraggiata dalla sua guida spirituale, Teresa decide di bussare all’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice a Roma, “per donarsi al Signore irrevocabilmente – come lei stessa dice – nell’educazione delle povere ragazze del popolo”.

Fra le oratoriane di Trastevere

Fa la sua professione religiosa nel 1903, dopo un valido tirocinio come educatrice fra le oratoriane di Trastevere. Le consorelle del tempo la ricordano così: “Sr. Teresa sapeva prendere le transteverine per il loro verso: infatti era abile nel tenere la disciplina, passando sopra a mille inciviltà e a vari sgarbi”. Una delle ragazze, per un rifiuto ricevuto, le sputò in faccia. E lei sopportò il gesto con ammirevole edificazione di tutti i presenti. Teresa è cortese e delicata con tutti, si presta sempre a compiere i lavori più umili e pesanti. Manda avanti la lavanderia e i laboratori delle ragazze povere con allegria e spirito di sacrificio.

Straordinaria nell’ordinario

È come voleva don Bosco: straordinaria nell’ordinario. Non arrestarono il suo cammino di santità i sintomi sempre più insistenti di un male che la consumava: la tubercolosi. Sente che è giunto il momento di amare la sofferenza – non solo di accettarla -, come dono che la unisce al Crocifisso: “Quello che vuoi, o Gesù, lo voglio anch’io, e lo voglio finchè lo vuoi Tu”. La gioia e la semplicità di Mornese il sacrificio silenzioso, la sua continua unione con Dio e l’amore filiale alla Madonna furono punti saldi del suo progetto di vita. Il 3 settembre 1907 suor Teresa si incontra con quel Gesù, che aveva scelto irrevocabilmente. E’ sepolta a Nizza Monferrato.