Dorotea Chopitea (1816 – 1891)

Dorotea nacque a Santiago del Cile il 5 giugno 1816 da una famiglia ricca di fede, di figli – ben 18 – e di beni materiali. Tre anni dopo, non appena il Cile raggiunse l’indipendenza dalla Spagna, don Pedro Nolasco Chopitea riportò la sua famiglia a Barcellona. Dorotea ha un carattere energico, vivace, intraprendente, ma più ancora un cuore d’oro.

A 13 anni si sceglie come direttore spirituale don Pietro Nardò, che la guiderà per circa 50 anni. Ricevette una buona istruzione. Consigliata da don Pietro, a 16 anni sposa un giovane eccellente, Giuseppe Serra, commerciante e banchiere. Saranno sposi fedeli e felici per 50 anni. Al termine di essi Giuseppe dirà: “Il nostro amore è cresciuto ogni giorno”. Nel loro focolare nascono sei figlie: Dorotea, Anna Maria, Isabella, Maria Luisa, Carmen e Gesuina.

Ogni giorno Messa, Comunione, Rosario

La preoccupazione principale di Dorotea è di vivere veramente per Dio. Coltiva la sua pietà: ogni giorno Messa, Comunione, Rosario. Ma la cosa più straordinaria è la sua carità verso tutti, specialmente i più poveri. Nella scala dei valori mise veramente al primo posto l’amore ai poveri: “I poveri saranno il mio primo pensiero”. È chiamata “l’elemosiniera di Dio”. Accompagna il marito nei suoi viaggi, viene ricevuta da Leone XIII che la tratta con grande deferenza. Una trentina di fondazioni sorgono dalla sua munificenza e da quella del marito: asili, scuole, ospedali, laboratori… C’è chi ha calcolato che i beni da lei elargiti superino il bilancio di molti enti statali.

“Vorrei fondare un’opera per giovani operai”

Il 20 settembre 1882, vedova da un mese, scrive a don Bosco: “Vorrei fondare un’opera per giovani operai e per orfani nei sobborghi di Barcellona”. Don Bosco accetta, e Dorotea diventa così cooperatrice salesiana. L’opera è avviata a Sarrià nel 1884. Collabora con don Rinaldi, ispettore in Spagna, alla realizzazione di altre opere salesiane, e il futuro Rettor Maggiore testimonia di lei: “Sentii ripetere molte volte che compiva verso gli infermi i più umili servizi”. Nell’aprile-maggio 1886 don Bosco si incontra con la santa benefattrice, più che mai disposta ad aiutarlo.

Collegio Santa Dorotea a Sarrià

Morto don Bosco, Donna Dorotea dà inizio a tre nuove opere, tra cui il collegio Santa Dorotea a Sarrià, affidato alle FMA, per il quale impiega i soldi che si era riservata per la vecchiaia. Don Bosco la chiamava “la nostra mamma di Barcellona”. Anche Dorotea, come già Mamma Margherita, muore povera, il 3 aprile 1891. È sepolta a Barcellona-Sarrià.