Augusto Hlond (1881 – 1948)

Augusto Hlond nacque a Brzeczkowice, in Polonia, il 5 luglio 1881 da Jan, operaio alle ferrovie e Maria Imiela. Fu il secondo di undici figli, di cui quattro si fecero salesiani. I genitori gli trasmisero una fede forte e un’amore filiale alla Madonna. A 12 anni, rispondendo alla chiamata del Signore, seguì in Italia il primogenito Ignazio per consacrarsi al Signore nella Società Salesiana. Ricevette l’abito talare dal beato Michele Rua nel 1896. Continuò gli studi a Roma nell’Università Gregoriana ottenendo il dottorato in filosofia.

Fonda un’editrice cattolica di lingua tedesca

Per il tirocinio pratico tornò in Polonia ad Oswiecim. Fu redattore del Bollettino salesiano polacco. Venne ordinato sacerdote nel 1905. Nel 1907 fu nominato direttore della nuova casa di Przemysl dove aprirà ed amplierà l’oratorio salesiano. Direttore a Vienna, d’accordo col vescovo e con le autorità, apre tre istituti di educazione per ragazzi, adolescenti e giovani. Fonda un’editrice cattolica di lingua tedesca e soccorre i ragazzi colpiti dalla Prima Guerra mondiale.

Ispettore poi vescovo, cardinale

Nel 1919 divenne ispettore della nuova Ispettoria Tedesco-Ungarica con sede a Vienna. In due anni, il giovane ispettore dotò l’Ispettoria di una decina di nuove fondazioni. Fu nominato Amministratore Apostolico, e poi Vescovo di Katowice nel 1926. Il 24 giugno dello stesso anno fu nominato dal Papa Pio XI arcivescovo di Gniezno e Poznan, e primate della Polonia. L’anno seguente, il 20 giugno, il Santo Padre lo creava Cardinale. Ebbe dalla Santa Sede anche la cura dei Polacchi della diaspora, dispersi nelle varie parti del mondo. Per questo egli fondò una Congregazione apposita, detta “Società di Cristo”.

Il suo calvario comincia

Con la Seconda Guerra mondiale cominciò il suo calvario, che lo costrinse all’esilio fino alla fine della guerra. Augusto farà di tutto pur di mettere in pratica il “Da mihi animas” salesiano, come don Bosco non avrà paura di contrastare i potenti per salvare i deboli, aprendo la strada al suo sucessore Stefan Wyszynski e al grande Karol Wojtyla.

Sostò dapprima a Roma, dove iniziò una coraggiosa difesa della sua Patria, che intensificò in Francia, quando riparò a Lourdes. Raggiunto dalla polizia nazista, fu deportato a Parigi perchè sostenesse un governo polacco fedele ai nazisti. Il Cardinale si rifiutò decisamente. I nazisti lo internarono a Westfalia.

Arcivescovo di Varsavia

Liberato dalle truppe alleate, tornò in Polonia, venne nominato Arcivescovo di Varsavia. Come prima aveva difeso il suo popolo dagli orrori del nazismo, così ora con vigorose pastorali continuò a difenderlo dall’ateismo bolscevico.

La divina Provvidenza lo salvò da più di un attentato. Morì il 22 ottobre del 1948. I funerali furono un’apoteosi. Per la prima volta nella storia della Polonia, la tumulazione venne fatta nella stessa cattedrale.