Augusto Czartoryski (1858-1893)

Augusto Czartoryski nacque a Parigi il 2 agosto 1858, in esilio, dal principe polacco Ladislao e dalla principessa Maria Amparo, figlia della regina di Spagna. Da circa trent’anni la sua nobile stirpe, legata agli interessi dinastici della Polonia, era emigrata in Francia. Dall’esilio il principe Ladislao cercava di restaurare l’unità della patria smembrata nel 1795.

Mai attratto dalla vita di corte

A sei anni Augusto perse la madre. Prese il suo posto Margherita d’Orléans, figlia del conte di Parigi, pretendente al trono di Francia. Fin da piccolo, Augusto si mostrò un ragazzo buono e riflessivo. Sebbene legatissimo alla sua amata Polonia, non fu mai attratto dalla vita di corte. L’azione della grazia nella sua anima lo portò al distacco dai beni terreni e a una seria vita spirituale.

Incontro con Kalinowski

Tra i 10 e i 17 anni studiò a Parigi e a Cracovia, ma la sua cagionevole salute lo costrinse a interrompere gli studi e a spostarsi di frequente nel Sud dell’Europa in cerca di un clima migliore. In quegli anni la Provvidenza gli mise accanto il precettore Giuseppe Kalinowski, che lo guidò con prudenza non solo negli studi, ma soprattutto nella vita spirituale. In seguito Kalinowski divenne carmelitano. Oggi la Chiesa lo venera come santo.

Il precettore descrive il suo allievo come un ragazzo dall’umore stabile, di grande bontà d’animo, di perfetta cortesia, sincero, intelligente e molto religioso, ma in semplicità di cuore.

Incontro con Don Bosco

Nel maggio del 1883 don Bosco si trova in Francia. Viene invitato a Palazzo Lambert dalla principessa Margherita d’Orléans. Augusto gli serve la Messa, e il santo gli dice: “È da molto che desidero fare la sua conoscenza!” Il principe rimane folgorato dall’incontro. In seguito si reca varie volte a Torino a incontrare don Bosco. Gli chiede con insistenza di entrare a far parte dei Salesiani, ma il Fondatore non è convinto.

Augusto parla col Papa Leone XIII, che invita don Bosco ad accettare il principe. Nel luglio del 1887, dopo aver rinunciato ai beni e alla possibilità del trono, entra in noviziato contro il parere della famiglia. Ha 29 anni. Si sforza di adeguarsi agli orari e allo stile di vita, diventa il più umile dei novizi. Don Bosco, quasi morente, gli benedice l’abito talare.

Beltrami

Inizia gli studi di filosofia. Presto ricade nel male, la tubercolosi. Nella casa di Valsalice, a Torino, incontra il ven. Andrea Beltrami. I due sviluppano una profondissima amicizia spirituale, mentre Andrea accudisce Augusto nella sua malattia. Intanto don Rua gli fa studiare la teologia e lo ammette agli Ordini sacri. Quando viene ordinato sacerdote a San Remo, il 2 aprile 1892, la sua famiglia è volontariamente assente: aveva tentato in tutti i modi di farlo uscire dalla Congregazione.

L’ultimo sacrificio

Augusto incarnò pienamente la spiritualità salesiana, in particolar modo l’aspetto del sacrificio e l’offerta della propria vita e della propria sofferenza per il bene dei giovani e della Congregazione: pure don Bosco soffrì molto, anche se non lo dava a vedere. Don Augusto morì ad Alassio l’8 Aprile 1893, sabato nell’ottava di Pasqua: “Che bella Pasqua!” aveva detto. Aveva 35 anni. Giovanni Paolo II, il papa polacco, ebbe la gioia di beatificarlo il 25 aprile 2004. La sua salma è venerata a Przemysl (Polonia).

Venerabile il 1 dicembre 1978; beatificato il 25 aprile 2004 da Giovanni Paolo II